No, non ci si può credere, eppure è così, fra poco troveremo sul mercato solo cibi virtuali, fazzoletti di carta all’aroma di lasagne che, in caso di raffreddore, oltre che per il precipuo compito per cui sono stati inventati, potranno essere utilizzati per annusare e gustare un bel primo piatto superdietetico. Fintanto che è possibile, però, continuiamo a fidarci della scritta del manifesto e lasciamo il burro spray, praticamente ‘gusto privato delle calorie’ ai gourmet che tengono alla propria linea tanto da sacrificare a questa tutto il resto.
Si tratta di un prodotto che ha il gusto del burro, l’odore del burro ma che non è burro, ha solamente il suo aroma. Flavor Spray è stato messo a punto da David Burke, diplomatosi al Culinary Institute of America, e non contiene grassi, idrati di carbone, calorie.
Negli Stati Uniti sono già in vendita trenta tipi di spray e a breve saranno commercializzati in Europa via Internet: bacon, salsa barbecue, pesto, parmigiano, cheese cake ecc…
L’industria alimentare da tempo propone ai ristoratori, sottoforma di liquido, emulsione o polvere, sostanze che riproducono «gusto di vaniglia», «note fruttate, di fiori…», aromi che ormai sono immancabili nei prodotti della grande distribuzione.
Si tratta di un vero e proprio mondo virtuale del gusto che l’industria alimentare sta creando alle spalle della gastronomia.
Un sito che produce aromi di tartufo annuncia esplicitamente che «il timore di vedersi accusati di ingannare il cliente, impedisce agli chef di impiegarlo (l’aroma) apertamente» e dà consigli per la redazione dei menu.
Alain Passard, chef del tristellato Arpege, s’interroga: «coloro che impiegano questi additivi, hanno ancora il diritto di chiamarsi cuochi?».
Fonte: Le Monde by Sloweb