Amore, Gusto e Nostalgia, questi i principali ingredienti di un brodo molto particolare e prelibato che viene da qui: La Mia Roccaraso (Foto UDC)
“…un piatto che lei (Nonna Maria) non cucinava spesso, ma che nonostante il caldo estivo, caratterizzava ogni anno il pranzo del giorno del protettore Sant’Ippolito.
Era preceduto da un semplice antipastino, ma al quale difficilmente seguiva altro, per i nipoti, due piatti del brodo roccolano e basta. E vi pare poco? Ascoltate, anzi leggete com’è fatto.
Si prende del pane raffermo, lo si passa nell’uovo battuto e si friggono delicatamente un po’ di fette che poi si tagliano a piccoli cubetti.
Si cuociono alcune uova sode che poi si tagliano a pezzetti.
Si preparano un certo quantitativo di palline di carne macinata di vitello e si soffriggono delicatamente.
Si prepara un buon brodo di carne mista di vitello con qualche osso e un bel gambo di sedano, che alla fine viene tagliuzzato in tanti pezzetti e riversato nel brodo insieme alle palline di carne per completarne la cottura; il sedano è importante perché da un sapore particolare.
E se non ci credete chiedetelo a Luigi, Consuelo, Marco, Corinna, Giorgio e Davide, messi così in fila come li ha cresciuti il “sergente di ferro”: nonna Maria.
E adesso a tavola, ognuno mette nel piatto un paio di cucchiai di cubetti di pane, l’uovo sodo e versa il brodo insedanato e ricco di palline di carne. Semplicemente delizioso.”