Spezia da con confondore con quel piccolo ritaglietto di carta colorata che viene gettato confusamente con molti altri di colore diverso nel periodio di carnevale.
Il coriandolo spezia, dunque, conosciuto anche con il nome di “prezzemolo cinese”, e che, in ogni caso ha dato il nome ai ritaglietti di cui sopra,appartiene alla stessa famiglia del cumino, dell’aneto, del finocchio e del prezzemolo. Piuttosto in disuso in Italia, è spesso usato nella cucina greca e dei paesi arabi, per insaporire piatti a base di ortaggi, come patate, carciofi, funghi.
Del coriandolo si usano i frutti che nascono in Giugno-Luglio. La raccolta delle ombrelle, recise insieme al loro gambo, deve avvenire al mattino presto quando sono ancora umide di rugiada.
Le ombrelle vengono quindi riunite in mazzi ed appese in luoghi ombreggiati, quando sono ben essiccate si battono all’interno di un sacchetto per separare i frutti dai peduncoli che li sostengono.
I frutti si conservano poi in recipienti di vetro. I semi si dovrebbero conservare interi poiché la polvere di coriandolo perde aroma molto facilmente.
Il coriandolo insaporisce verdure carne e pesce. I semi macinati costituiscono l’ingrediente principale del curry e del garam masala. Le foglie, in Oriente, sono utilizzate al posto del prezzemolo.