Antonio Maria Tannoja era un sacerdote, dotto, dotato di grande pazienza che nella seconda metà del XVIII secolo si dedicò alle api e raccolse le conoscenze acquisite in un grosso trattato in tre volumi: n”Delle api e loro utile e della maniera di ben governarle. Trattato Fisico-economico-rustico” n, MDCCXCVIII, pubblicato in Napoli presso Michele Morelli. Da questo, un piccolo estratto:
“Anche colla qualità delle piante si specifica il mele nella sua varia qualità. Certe piante di propria natura sono aromatiche, e spiritose; ma maggiormente si rendono tali coadjuvandole il terreno. Quanto più queste sono aromatiche, e piene di sale, tanto migliore è il mele: tali sono la salvia, il ramerino, la ruchetta, il nardo, il serpillo, e simili. Il miele d’Imetto, così celebre presso gli antichi, e lo è di presente, è tale, perché prodotto da queste piante. “Non è punto acre – scrive il Morieri – né altre apunto, come le altre sorti di mele; ha un bel colore di oro, e porta più acqua degli altri, quando se ne vuol fare il sorbetto, o idromele. La bontà di questo mele proviene dalla gran quantità di timo serpillo, ed altre erbe odorifere, che sul monte vi nascono”
nChi non devesse ritenersi soddisfatto del brevissimo passo riportato può approcciare l’intero trattato e riferirci degli apprendimenti. Intanto qualche curiosità intorno alla incredibile o meglio strabiliante natura delle api può alleviarci l’ansia nell’attesa:
In una famiglia d’api, ogni stagione, vivono 50/60.000 api. * L’ape operaia, durante la stagione produttiva, vive circa 50 giorni. * L’ape regina vive fino a cinque anni. * In un giorno l’ape regina depone fino a 2000 uova. * Per deporre fino a duemila uova al giorno l’ape regina consuma con la pappa reale fino ad 80 volte il suo peso. * La velocità media di un’ape è di 24 chilometri orari e può arrivare fino a 29 chilometri orari. * Una singola ape, per produrre un 1 kg di miele, vola per circa 150.000 chilometri, quasi quattro volte il giro della Terra. * Per produrre un chilo di miele sono necessari quasi 60.000 voli d’andata e ritorno dall’arnia ai fiori. * Ogni alveare “bottina”, cioè raccoglie il nettare, per un raggio di tre km, quasi 3.000 ettari, il corrispondente di oltre 4mila campi da calcio. * In un giorno le api di un alveare possono visitare fino a 225.000 fiori. * Le api sono tra gli insetti più fragili e sensibili all’inquinamento. Non sono infatti mai stati riscontrati fenomeni significativi d’inquinamento del miele, dato che le api muoiono prima di poterlo accumulare.