Gérard Depardieu si racconta in un libro di ricette: “Io, grasso ma sexy – Un buon piatto di carne è come una bella donna”.
“Se non avessi fatto l’attore, avrei scelto di essere pasticciere o macellaio”, dice proprio così Gérard Depardieu fresco autore del suo primo libro di cucina “My Cookbook”. Una lunga teoria di ricette descritte con Laurent Audiot, suo cuoco personale, ma anche chef del “Fontaine Gaillon”, il ristorante, a due passi dall’Opéra, aperto a Parigi, in società con la sua ex compagna Carole Bouquet.
“Provo lo stesso piacere nel guardare una bella donna e un trancio di carne dal macellaio”, ammette l’esuberante Gérard, ammaliato comunque dagli occhi di Carole fino all’ultimo. Proprio lei ha voluto il secondo ristorante “L’Ecaille de la Fontaine”, specialità pesce, e cuoco nipponico. L’ultimo atto prima di sciogliere un amore fatto di passioni, scintille e di grandi abbuffate a tavola…
Le ricette del libro sono semplici e appetitose, dal tonno con gli champignon al vitello con carote caramellate e cipolle. Sono duecento pagine che risvegliano i piaceri dei sensi: “La cucina è questione d’amore”, dichiara.
In Francia “Ma cuisine” è uscito nel dicembre scorso, poi è stata la volta della Germania, ora l’Inghilterra (uscita il 15 settembre) e a fine mese arriverà nel nostro Paese.
“Il gusto per me resta come l’acuto per un cantante, mi commuovo di fronte al rumore di una minestra che si scalda sulla fiamma o del vino quando scende dalla bottiglia al bicchiere”.
Piccoli gesti che con il tempo hanno assunto valore per lui, nato a Châteauroux nel 1948, terzo di sei figli di Dédé, operaio, e Lilette, che ancor oggi gli fanno dire: “Mi piace il contatto con il cibo e spesso non uso coltello e forchetta. Unici e diversi i sapori che percepisco usando le mani”.
Da bambino racconta che spiava suo padre ai fornelli mentre preparava spezzatino e paté. Oggi con molta ironia dice: “E’ la vita che mi ha iniziato alla cucina…”. Sui suoi documenti ama definirsi vigneron .
Selvaggio e gourmet , protagonista di centocinquanta film di successo, nonostante cinque bypass al cuore e innumerevoli diete, resta il palato assaggiatore per i suoi cuochi e a volte l’ispiratore delle loro ricette.
“Non ho aperto i miei ristoranti per soldi, ma per il piacere che provo nel dare da mangiare agli altri, è una cosa meravigliosa”.