Un’antica leggenda milanese racconta che, nel XVI secolo, Valerio di Fiandra, un maestro vetraio dedito alle decorazioni delle vetrate della interminabile Fabbrica del Duomo, utilizzasse la polvere di zafferano come colorante per ottenere effetti di grande brillantezza nelle decorazioni.
Nel 1574 la bella figlia decise di sposarsi, scatenando la gelosia di un aiutante di Maestro Valerio, perdutamente innamorato di lei. Durante le nozze, il giovane aiutante riuscì ad entrare di nascosto nelle cucine con l’idea di rovinare le pietanze versando i ripugnanti colori delle vetrate del duomo.
Versò così della polvere di zafferano in un padellone fumante, dove stava placidamente cuocendo il risotto. Ne uscì un piatto dal colore giallo molto intenso che, con sommo rammarico del cuoco, venne comunque servito ai commensali. Dopo un po’ di stupore per il colore assolutamente inusitato, gli invitati cominciarono a gustare il risotto trovandolo eccezionale. Fu un successo!