L’itinerario è del tutto casuale ma meritevole di riedizione. Come molte amiche/amici di medesima passione, i luoghi visitati, o fortuitamente attraversati , sono occasione per “gironzolare” anche in ambito culinario.
Prima tappa e prime foto: lago di Scanno (AQ – Parco Nazionale d’Abruzzo), con l’acquisto di tanti “mielini” piccini picciò. Ogni barattoluccio , un gusto diverso.
Da Scanno, a L’Aquila, passando per le Gole del Sagittario(foto 3), luogo assolutamente magico, con ogni tempo e in ogni stagione (foto 4). Ed ecco un piccolo angolo di L’Aquila (foto 4-5-6): la chiesa di Santa Giusta (nell’omonima piazzetta) che è uno degli esempi più interessanti dello stile romanico in Italia.
Suggestiva la facciata con il suo inconfondibile prospetto a coronamento orizzontale. L’interno è composto da due navate, anche se in origine ne erano tre,con l’altare in legno, intagliato e dorato, ed i piloni poligonali.
Nei pressi della piazza: via Bominaco, e qui (ad una cert’ora bisogna pur sfamarsi), all’interno di Palazzo Notarnanni (costruzione quattrocentesca tra le più importanti ed eleganti della città) il ristorante Villa Feronia (Feronia era la divinità dell’agricoltura e della fertilità, venerata al tempo degli antichi Sabini), luogo di festeggiamento della mitica amica Nellina che, per deliziare i convenuti, ha preteso dai cuochi quanto di più godurioso per ciascun palato, con profusione di tartufo, zafferano e altre prelibatezze, generoso omaggio di Madre Natura al territorio.
Purtroppo nessuna foto del lauto pranzo, ma un modesto rifacimento di uno dei tanti deliziosi antipastini. Fettine di pera con triangolini (quelli del ristorante) di formaggio pecorino e gocciole di miele, (quello della foto al timo serpillo).
Che il miele abbia caratteristiche gusto e aspetto diverso a seconda delle circostanze è cosa nota ai più , ma non a tutti.
Coloro, dunque, che volessero appurare maggiori dettagli in proposito e, più in particolare, sul timo serpillo, dovranno avere la bontà di aspettare il prossimo post e non per creare una suspance da “telenovela” ma perché il tempo dello “spasso” , per Vinaigrette, è scaduto.