Tutti conosciamo la pianta della foto, ma quanti sanno che è commestibile e che si presta a svariate preparazioni ed usi? Leggete quanto appresso e se la curiosità rimane sollecitata, bene, alla prima occasione provvedete ad abbondante e gratuito raccolto. L’accortezza, però, deve essere quella di cercare prati lontani da strade molto trafficate, perchè la pianta, tanto è buona e ricca di vitamine e sostanze benefiche, tanto si arricchisce facilmente di sostanze tossiche, provenienti dagli scarichi delle auto. Dunque il tarassaco, è il notissimo fiore giallo dei prati, i cui frutti formano il soffione con cui si divertono i bambini…nPianta erbacea perenne, alta 20-30 centimetri, ha una radice “carnosa” da cui hanno origine le foglie a mazzetto e più peduncoli fioriferi; le foglie glabre, hanno una forma particolare ed inconfondibile: lanceolate-dentate (da cui dente di leone); i fiori sono numerosi per ogni piantina ed hanno un capolino giallo dorato; il piccolo frutto è un achenio munito di pappo (paracadute) che consente la sua dispersione con il vento.
In autunno giungono a maturazione le piccole bacche lucenti dette botanicamente drupe, di color nero-violaceo, dal sapore acidulo, riunite in grappoli, e molto ricche di vitamina C.
I boccioli non ancora schiusi posti sotto sale o sotto aceto si possono usare al posto dei capperi; la radice tostata in forno poi macinata fornisce un benefico surrogato del caffè, come l’orzo o la cicoria ad esempio.
Le radici, che si raccolgono da maggio a ottobre (si possono essiccare al sole per uso invernale) contengono: tarassicina, tarassina, tarasserolo (che agiscono sul fegato e sulla cistifellea), acido caffeico, oleico, linoleico, vitamina A B C D PP. Le foglie (fresche o essiccate) contengono: fitosterolo, tarassina, colina, vitamina C, tracce di tannino
Le foglie, assai ricche di vitamine e sali minerali , si raccolgono in primavera, quando sono tenere. Hanno un buon sapore amaro aromatico e si consumano sia crude, in insalata, sia cotte tipo spinaci (ripassate in padella con aglio e olio o con burro).
Si accompagnano bene a carni grigliate o fritte. Ottime nel minestrone o per la frittata. Il risotto al tarassaco si prepara come qualunque riso alle verdure.
Si possono unire alle Bietole da taglio, alla Borragine, alla Malva, alle Ortiche o ad altre erbe primaverili, anche mescolate tra loro.
Per chi ha problemi di costipazione intestinale o di foruncoli derivati dal lento funzionamento del fegato l’infuso di tarassaco, preparato mettendo a bollire un cucchiaio di radice in una tazza d’acqua, costituisce un ottimo rimedio. Esso è anche un buon diuretico.
Chi si sente sempre stanco può provare per una quindicina di giorni la cura degli steli di tarassaco: si colgono steli fioriti, si lavano poi si stacca il fiore e si mastica lentamente lo stelo che è amarognolo croccante e succoso come un’insalata. Da cinque a dieci steli al giorno, presi per una quindicina di giorni, svolgono una benefica funzione depurativa, rigenerano l’organismo e danno nuovo vigore.